Le scarpe antinfortunistiche sono obbligatorie sui luoghi di lavoro dove la sicurezza è una priorità, ma come scegliere la tipologia più adatta alle proprie esigenze?
Ecco un semplice guida per comprendere meglio le tipologie, le caratteristiche e la classificazione in base ai diversi utilizzi.
Cosa sono le scarpe antinfortunistiche e perché sono fondamentali per la sicurezza sul lavoro
Le scarpe antinfortunistiche sono un dispositivo di protezione individuale (DPI), che protegge i piedi durante il lavoro da diversi rischi (traumi, folgorazioni, ustioni ed esposizione a sostanze chimiche).
Sono delle scarpe particolari in quanto devono rispondere a determinati requisiti di sicurezza, inoltre possono presentare caratteristiche opzionali specifiche (in base alle esigenze), come impermeabilità, resistenza al freddo, ecc…
La loro classificazione ne determina le caratteristiche e quindi la destinazione d’uso.
Esse sono, infatti, obbligatorie in molti contesti lavorativi, al fine della prevenzione dei rischi sul luogo di lavoro, ma non sono tutte uguali, poiché ogni ambito lavorativo prevede rischi diversi.
Scarpe antinfortunistiche: normativa e classificazione
I requisiti minimi delle scarpe antinfortunistiche e le loro diverse classificazioni a seconda delle caratteristiche sono stati stabiliti da una serie di norme europee. La normativa scarpe antinfortunistiche che in Italia sancisce i requisiti base che deve avere qualsiasi scarpa di sicurezza è la UNI EN ISO 20345.
Per poter essere a norma, le scarpe antinfortunistiche devono, infatti, riportare nella scheda tecnica e nell’etichetta codici e numeri che, per legge, le definiscono sicure e affidabili:
- La certificazione scarpe antinfortunistiche (CE);
- Il numero della norma europea di riferimento;
- Il codice di classificazione delle scarpe, che identifica la classe di protezione con i suoi requisiti obbligatori.
La normativa riconosce tre differenti tipologie di calzature antinfortunistiche attraverso le norme EN ISO 20345:2011, EN ISO 20346:2011 ed EN ISO 20347:2012.
Queste definiscono nel dettaglio le caratteristiche obbligatorie e supplementari che devono avere le tre categorie di scarpe da lavoro:
- EN ISO 20345:2011: classifica le calzature di sicurezza con puntale resistente a un impatto fino a 200 Joule, identificabili dalla lettera “S”;
- EN ISO 20346:2011: definisce le caratteristiche specifiche delle calzature di protezione con puntale resistente a 100 Joule, identificabili dalla lettera “P”;
- EN ISO 20347:2012: Definisce le caratteristiche delle scarpe da lavoro senza puntale di protezione, identificabili dalla lettera “O”.
Oltre ai requisiti di base, ogni classe di scarpe può avere delle caratteristiche ulteriori di sicurezza, identificate con lettere specifiche:
- P: suola anti perforazione;
- E: suola in grado di assorbire energia nella zona del tallone;
- M: tomaia che prevede la protezione del metatarso;
- A: scarpa antistatica che eviti l’accumulo di cariche elettrostatiche;
- C: conduttività per l’isolamento da scariche elettriche;
- WR: tomaia resistente all’acqua;
- WRU: tomaia resistente alla penetrazione e all’assorbimento dell’acqua;
- CI: isolamento dal freddo;
- HI: isolamento dal calore
- HRO: suola resistente alle alte temperature fino a 300° C per un minuto;
- AN: rinforzo per la protezione del malleolo;
- CR: resistenza al taglio;
- FO: resistenza agli idrocarburi;
- SRA: antiscivolo su ceramica e su detergenti;
- SRB: antiscivolo su superfici in acciaio e su glicerina;
- SRC: insieme delle proprietà di SRA e SRB.
Le scarpe antinfortunistiche si dividono, inoltre, in due tipologie sulla base dei materiali di produzione:
- Classe I: realizzate in cuoio
- Classe II: realizzate in gomma o polimeri.
Le 6 sotto-categorie di scarpe antinfortunistiche in base ai requisiti
In rapporto alle categorie (S, P e O) esistono 6 sotto-categorie che fanno riferimento a specifici requisiti necessari che vanno a sommarsi a quelli base definiti dalla normativa generale.
Riportiamo di seguito la classificazione delle sotto-categorie per la categoria S (applicazione degli stessi principi per le categorie P e O):
- SB: protezione base, puntale rinforzato in acciaio, suola antiscivolo e resistente agli idrocarburi; ideale per bar, laboratori, industrie alimentari e farmaceutiche;
- S1: oltre alle caratteristiche di protezione delle SB, sono antistatiche; ideali per elettricisti, magazzinieri, industria meccanica e falegnami;
- S2: oltre alle proprietà delle S1, sono anche idrorepellenti (non impermeabili); ideali per chi lavora all’aperto;
- S3: possiedono le caratteristiche delle S2 con l’aggiunta della soletta antiperforazione;ideali per agricoltura, officine, edilizia;
- S4: presentano tutte le caratteristiche delleS1, in più sono totalmente impermeabili;
- S5: come le S4 (completamente impermeabili) con l’aggiunta della soletta antiperforazione.
Scarpe antinfortunistiche: quali scegliere?
La vasta gamma di scarpe antinfortunistiche permette di scegliere quelle più adatte a seconda del lavoro che si deve svolgere.
In primo luogo, è importante specificare che, trattandosi di DPI, a dover definire le scarpe corrette per un luogo di lavoro specifico, è il responsabile della sicurezza, in seguito ad un’attenta analisi dei rischi.
Dopo aver individuato la corretta categoria di scarpa da acquistare è importante che ciascun lavoratore provi le scarpe: la forma del piede, infatti, dipende da persona a persona.
In fase di scelta è bene tenere presente, al di là dell’ambito di lavoro a livello generale, quali mansioni il lavoratore svolge nello specifico: utilizza le scarpe antinfortunistiche in situazioni peggiorative rispetto al normale lavoro?
Se così fosse, sarà opportuno scegliere una scarpa con caratteristiche particolari, che permettono una maggiore sicurezza.
Altre importanti valutazioni possono prevedere ad esempio disturbi agli arti inferiori o, semplicemente, quanto si cammina durante la giornata lavorativa.
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